Quattro per due
Te go rubà la primavera,
co se varda sensa veder e se vedi sensa capir.
Te go vissù in estate,
in dute quele giornade che le par no finir mai.
Te compagno in autuno,
pala strada che ga i colori del sol che se tocia in mar.
Te strenşarò in inverno,
col spago che una s’ciafa de Bora me porti via
de ti.
Ho persino tradotto, della. De ti
Brava, non sapevo che su GoogleTranslate si fosse anche il dizionario isolan. Ora verifico. 😀
Comunque, qualora avessi ancora dei dubbi, “se tocia” significa “si immerge”, ma “tocio” vale anche anche per una breve nuotata, oppure un sughetto umido (di fagioli o baccalà per esempio).
Lo “spago” è la “paura”.
La “s’ciafa” è uno schiaffo a piena mano (molto onomatopeico), da non confondere col “papin” (più leggero), la “mantilavri” (più cattiva), e la “slepa” (che ti mette ko, ma vale anche per una grossa fetta di qualcosa)
Bye
🙂
non ero sicura solo per “se tocia”. Sleppa, con due p, si dice anche in genovese: una sleppa di focaccia. Ajoi!