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Cos’è questo elenco?
È presto detto, si tratta di tutti i siti per accedere ai quali devo eseguire un Login, ossia digitare un Username e una Password (e forse ne ho dimenticato ancora qualcuno…).
Va da sé che per ogni sito la Password dev’essere diversa, e ovviamente ogni sito impone le sue regole (lunghezza massima, lunghezza minima, numeri, caratteri speciali, eccetera), perciò ci vuole la fantasia di Leonardo da Vinci e la memoria di Pico della Mirandola per gestirle tutte.
A complicare la faccenda concorre la buona abitudine di modificare periodicamente le Password, il che esclude ogni possibilità di memorizzarne più di qualcuna.
Badate poi che va assolutamente evitata l’opportunità di memorizzare i dati di Login nel Computer. Sì, lo so anch’io che è comodo, però in caso di accesso abusivo (e malevolo) al vostro Computer, quelli saranno i primi dati che vi sottrarranno, perché già si sa dove sono memorizzati, quindi, ogni volta, vanno digitati Username e Password.
Poteva bastare? Ma quando mai!
Più di qualche servizio ora non s’accontenta della mia parola, mi propone un’immagine sgranata divisa in riquadri e mi chiede di indicare in quali di quelli ci sono le strisce pedonali, i semafori, le automobili color tortora, i vasi di petunie, l’ombra dell’uomo invisibile, e così via.
Altri invece pretendono che io debba tenere sempre accanto a me uno Smartphone, acceso, carico e funzionante, perché devono mandarmi un SMS col codice di conferma, cosa che non sempre avviene immediatamente, soprattutto per chi, vivendo a ridosso dei confini nazionali, si collega in roaming suo malgrado.
Insomma, da tempo si afferma che l’uomo ha perso la sua individualità e che è diventato un numero. Invece sospetto che è sceso di un gradino ancora, nel senso che è ormai schiavo dei numeri, e a quanto pare li deve conoscere e riconoscere come padroni della sua vita, altrimenti non ha diritto di cittadinanza.
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condivido pienamente le tue perplessità
Eh, mal comune…