Come “antico” lettore di letteratura fantascientifica non posso non conoscere Robert Sheckley, un autore statunitense che, seppur non raggiungendo la fama di altri suoi colleghi, costituisce un tassello fondamentale della narrativa di questo genere.
I suoi racconti sono spesso paradossali, caustici, a volte venati di un velenoso umorismo, comunque sempre originali. Suppongo che, almeno in patria, sia stato vittima di un sottile ostracismo, in quanto nei suoi testi non mancava sottotraccia una critica nei riguardi del persistente razzismo, dell’ipocrita Way of Life americano, della feroce burocrazia che si traveste da legalità, e in buona sostanza dei valori cosiddetti “tradizionali”, svelandocene l’assurdità.
Anche dai suoi scritti sono state ricavate alcune produzioni cinematografiche, e di quelle ricordo di aver visto “La decima vittima”, con la sceneggiatura di Ennio Flaiano e Tonino Guerra (nientepopodimeno), e “Freejack – In fuga nel futuro”, film interpretato tra gli altri da Anthony Hopkins e Mick Jagger.
In questo post vorrei presentare, novità novità, un audioracconto che ho scovato su YouTube, un testo che, visto il periodo, mi pare più che consono.
Buon divertimento.
ULTIME LUNE
Vanitas vanitatum et omnia vanitas
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