Ecco, ancora una volta mi tocca sottolineare la mia freddezza nei riguardi di un formale spirito di italianità. Mi trovo costretto in quanto ne vengo ripagato con la disattenzione che di solito viene riservata ai “figli della serva”.
Come sempre mi va di precisare qual’è la mia “vaterland”, la terra dei padri, ossia l’Istria, un angolo di mondo che, in ordine cronologico, fu veneziano per più di quattro secoli, fedele suddito asburgico per un secolo, angolo orientale del Regno d’Italia per soli 25 anni, controllata dai nazifascisti per un biennio col nome di Adriatisches Küstenland, jugoslava dopo la seconda guerra mondiale, e oggi divisa tra Slovenia e Croazia.
Potete ben capire allora come il concetto di italianità mi appaia astratto, occasionale, sovrapposto, e in più di qualche occasione difficile da assimilare.
Io non avevo intenzione di intervenire stamane quando inviai un SMS alla trasmissione “Prima pagina” che va in onda ogni mattina su RadioRai3, intendevo solamente sottolineare una lacuna informativa nella quale stavano incorrendo le testate giornalistiche.
Il fatto è presto detto. Sabato la Slovenia ha deciso di chiudere al transito di tutte le persone il confine di stato italiano, nessuno può passare se non è provvisto di un’ufficiale autorizzazione scritta (lavoratori transfontalieri, pochi, e persone con parenti stretti oltreconfine, ancora meno). Se la misura può apparire comprensibile dal punto sanitario, non lo è altrettanto l’omissione di questa notizia nel nostro panorama informativo nazionale.
Prima di mandare quel famoso SMS ascoltai tutta la rassegna stampa letta dal conduttore di turno e diedi una scorsa alle maggiori testate on-line. Nulla di nulla, come se le nostre faccende si svolgessero in un remoto cantuccio della Patagonia.
In maniera più che sorprendente per me, quel messaggio suscitò la curiosità della redazione del programma, e venni invitato a esporre il problema in diretta, cosa che, stante la mia insopprimibile vanità, non persi occasione di fare.
Al conduttore feci presente quanto risalto mediatico avrebbe ottenuto se una tale chiusura avesse interessato il confine occidentale, oppure il Brennero, ma dalla risposta ecumenica che ottenni intuii che neppure quel giornalista aveva colto il nocciolo del problema, ovvero che non si può dividere la popolazione in figli e figliastri, e pertanto non ci si può aspettare un grande slancio dai secondi, tranne che per le retoriche quanto inattuali manifestazioni ufficiali promosse in occasione di ricorrenze più o meno memorabili.
Porterei qui un altro esempio, cioè come anche nei bollettini radiofonici di Onda Verde venga ignorata la viabilità locale.
Per chi non fosse pratico di queste parti rendo noto per che il collegamento stradale tra la provincia di Trieste e il resto del paese sono disponibili solamente tre opzioni, e una sola è adeguata a sopportare grandi volumi di traffico ed è abilitata al transito di mezzi pesanti. Delle due restanti, la prima è una bella strada turistica a picco sul mare, ma relativamente pericolosa, mentre la seconda è la vecchia strada imperiale che attraversa il Carso. Ci sarebbero anche altri itinerari percorribili, ma talmente reconditi e impervi da doverli sconsigliare a chi non è pratico dei posti.
Ebbene, per motivi di lavoro mi sono trovato a percorre quelle strade ogni giorno, anno dopo anno, e più di qualche volta mi è capitato di restare bloccato in fila a causa di un incidente o un impedimento equivalente. Mio malgrado ho anch’io fatto parte di una teoria chilometrica di veicoli fermi, o avanzanti a passo d’uomo, ma al disappunto per quei contrattempi si aggiungeva la rabbia che avrei potuto evitarli se solamente quell’inefficiente bollettino stradale mi avesse avvertito per tempo. Un’ora, due ore, e nessuna notizia sul sinistro, sul blocco, sulle code, come se un cardiologo ignorasse una grave ostruzione coronarica e lasciasse che il paziente se la cavi da sé.
Come dicevo, figli e figliastri, cosa che non succedeva sotto la defunta (se non siete di queste parti non potete sapere chi mai sia questa “defunta”), e se ancora non vi bastasse, qualora trovaste esagerata la mia insofferenza, vi informo che sulla stampa slovena la notizia ha trovato il giusto risalto, e viste le ridotte dimensioni di quella nazione sarebbe stato impensabile il contrario, ma la suddetta informazione è stata anche riportata sui giornali on-line austriaci.
Sic.
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